domenica 29 marzo 2009

Esempio straordinario di creatività!

Riflettendo sul video di Sir Ken Robinson , inserito da Pierluigi, ho attivato una serie di connessioni nel mio P.L.E. inerenti alla "fattibilità" dell'essere creativi. Ciascuno di noi, in effetti, nasce con diversi "talenti" e spesso, osservando i bambini molto piccoli "non ancora scolarizzati" ci stupiamo delle azioni "originali" che loro compiono, della loro inventiva, delle loro strategie di apprendimento ...sono un "vulcano di idee"!
Perchè, allora, quando frequentano la scuola, molti di loro si "addormentano"?
La scuola mette in atto meccanismi rigidi, "industrializzati" di insegnamento/apprendimento , attività finalizzate ad acquisire "memoria di nozioni" e ripeterle, e sulla "ripetizione esatta" dei contenuti trasmessi si basa, anche il suo sistema di valutazione; un sistema che bandisce l'errore! Se, come afferma Sir Ken Robinson (affermazioni che approvo ) l'errore , lo sbaglio, il "rischio" di provare strade alternative portano alla creatività, come può la scuola educare alla creatività quando educa i suoi scolari a "non sbagliare"?
E' vero, la rigidità negli ambienti scolastici è visibile a tutti, anche le aule chiuse, tutte uguali come assetto (la classe è l'unico ambiente che nel tempo non ha cambiato aspetto!) mostrano questa forma di "trasmissione del sapere" che parte dalla cattedra e giunge "a pioggia" verso i ragazzi, disposti in una situazione di "ricezione": e se per caso qualcuno , nel recepire, connette qualcosa nel suo PLE, che succede?
Accade quello che è successo a me, da piccola, sempre attenta, passiva, a me che per caso riflettevo ad un uso diverso rispetto a quella che la maestra affermava, ovviamente il mio sguardo era assorto, facevo delle mie riflessioni e...sono stata rimproverata perchè non ero attenta!
Il ricordo di quell'episodio, di quel rimprovero ingiusto, è ancora vivo in me, non l'ho mai dimenticato! Forse è per questo motivo che mi sforzo di attivare esperienze diverse con i mieri alunni e di guidarli alla riflessione personale anche per quel che concerne la autovalutazione del loro percorso di apprendimento(con semplici smiles), affinchè essi prendano consapevolezza che "sono capaci" e che "hanno talenti" anche se diversi l'uno dall'altro, e che questi talenti insieme fanno una forza!
Ecco un video che dimostra l'uso creativo della voce! Che meraviglia giungere a questi livelli: solo talenti "curati" possono farlo!

6 commenti:

  1. Questo commento è come ossigeno per me :-)

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  2. E vogliamo parlare delle aule universitarie con i banchi, le panche inchiodate a terra e la cattedra sopraelevata? Non credete parlino da soli?

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  3. Come ti capisco... io sono sempre stato un divergente!!! sai quante cazziate a scuola!!

    Le aule universitarie raccontano dell'università: distanza, PPT...

    ciao ciao
    es

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  4. Condivido pienamente le tue riflessioni.
    Penso che tutti abbiamo conosciuto situazioni di questo tipo, essendoci formati in una scuola di tipo tradizionale e che purtroppo ancora oggi continua a mietere vittime.

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  5. Anch'io condivido le tue riflessioni. In particolare condivido il tuo apprezzamento per come Ken Robinson con estrema facilità comunica, mescolando stupendamente argomenti importanti con commenti ironici e battute di spirito, calamitando così l'attenzione del pubblico su di sè. Irraggiungibile!

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  6. hei non è mica detto che tutti gli insegnanti siano fatti con lo stampino! mi dispiace veramente che abbiate vissuto esperienze scolastiche e universitarie così deprimenti, ma vi assicuro che c'è ancora qualcuno che lavora nella scuola con grande ottimismo, favorendo al massimo gli apprendimenti trasversali e interdisciplinari in modo esperenziale. Ascoltando il bellissimo intervento di Ken Robinson mi sono sentita gratificata dal fatto che tutto ciò che lui diceva era lo scopo del mio lavoro. Pensate ho addirittura organizzato un incontro con i genitori e i miei colleghi, per vedere e commentare insieme il video! certo che ci si deve scontrare con una realtà organizzativa che a partire dalle "alte sfere", avvilisce anche chi sente ancora l'anima di G.Rodari aleggiare tra i banchi... di fronte ai bambini che si meravigliano nell'inventare la storia del "l'ago di Como"...dove l'errore ovviamente è creativo!!!
    ecco perchè penso che un insegnante non debba invitare gli alunni a non commettere errori, quanto piuttosto debba spingerli a sperimentare per vedere dove l'errore li porterà.

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