domenica 20 dicembre 2009
Un Natale di solidarietà!
L'I.C. Boccadifalco Tomasi di Lampedusa e l'intera popolazione scolastica, famiglie comprese, in un unico abbraccio di Solidarietà con la comunità di Biagio Conte.
Un unico sforzo , un esempio e non parole per far comprendere ai nostri alunni che quelli che la società considera "gli ultimi" per noi saranno "i primi" nel nostro cuore!
Buon Natale!
mercoledì 8 luglio 2009
Editoriale della rivista Form@re
Il tema dell'editoriale è "Divenire digitali: riflessioni ed esperienze sul mutamento antropologico in atto ". Interessanti tutti gli articoli di Maria Grazia Fiore di Davide Maina, di Antonio Calvani, Fini e Maria Ranieri ma anche la riflessione sulla " blogoclasse" di Andreas Robert Forniconi.
Infine ci siamo anche noi, voci della blogoclasse della IUL (Italian University Line), blogoclasse che ha fatto meravigliare chi si aspettava un agire più "dimesso", nel campo della multimedialità, da parte di docenti nella media dei 50 anni rispetto ai nativi digitali .
Volete saperne di più?
Leggete il numero di Form@re ...veramente interessanti le tematiche!
mercoledì 3 giugno 2009
Sapere e saper fare comunicazione
sabato 25 aprile 2009
La Comunicazione Digitale
lunedì 20 aprile 2009
Una morte annunciata e...silenziosa!
"l’opportunità di dubitare, di dubitare di ciò che sembra certo, di alzare la testa per guardarsi intorno, di provare a domandarsi se in ciò che a tanti sembra così ovviamente futile o ostile non possa in realtà celarsi qualcosa di buono."
venerdì 3 aprile 2009
Scenneggiare, drammatizzare, ricordare...
Questa sera l'incontro con Andreas è stato molto interessante! Lo shock che lui utilizza per sensibilizzare, far riflettere, fissare nella memoria, attrarre l'attenzione, ....divertire, rendere gioiosa l'attività formativa, facilita una connessione fondamentale: mente/cuore.
Se l'apprendimento passa dal cuore si fissa alla mente e al cuore ritorna diviene consapevolezza ed assunzione di impegno, responsabilità, professionalità ...azione , impegno nel sociale sia nell'ambito "istruzione/formazione" che nell'ambito "medico".
Questa esperienza di blogoclasse che Andreas sta guidando, ha messo in connessione due campi che dell' "umano" sono intrisi, sull'umano operano, dell'umano vivono!
Andreas crea "sceneggiature per..." , noi , nella scuola primaria , le abbiamo spesso chiamate "drammatizzazioni" . Le drammatizzazioni, però sono un gioco organizzato di "far finta che..." con assunzione di ruoli; esse facilitano l'apprendimento, divertono i nostri alunni, fissano nella memoria concetti importanti ma non incidono sull'emotività , quella che deriva dall'essere coinvolto in una situazione imprevista, fuori dai canoni, come quella messa in scena da Andreas.
Quella situazione shock crea emozioni, collega riflessioni mentali con sensazioni, connette mente/cuore.
Ho sperimentato qualcosa di simile , quando i corsi di formazione dei neodocenti erano fatti in presenza : con la mia Dirigente Scolastica ed una Operatrice Psicopedagogica (eravamo in èquipe) si studiavano tutte quelle tecniche "sceneggiature" che potessero "formare" nel ruolo, entrarvi dentro , vivere le problematicità per "Simulazione"prima di sperimentarle nella realtà e... assumere atteggiamenti errati. Si simulava una riunione di "consiglio di istituto" con assunzione di ruoli ben definiti e con alcuni "complici/attori" che avevano l'incarico di creare alcune tensioni e...alla fine della "sceneggiatura", ridendo si analizzavano i comportamenti, le relazioni, i litigi etc., scaturiti dal contesto di simulazione. Tra le simulazioni c'erano anche le situazioni di "aggressione verbale" o "misconoscenza sociale" di un soggetto/vittima(sempre attore) per analizzare le reazioni del gruppo , quindi , successivamente riflettere sulle emozioni provate , sui comportamenti umani necessari per gestire le relazioni e il ruolo che si stava per assumere.
Noi docenti, come i medici, se commettiamo errori lasciamo il segno per tutta la vita!
Nell'augurare a tutti "BUONA PASQUA" inserisco il link al blog dei miei alunni che contestualizzando nella loro cultura l'evento pasquale...si sono molto divertiti, realizzando " 'U PUPU 'CCU L'OVU" (video).
Chi l'ha detto che a scuola non si deve più sorridere?
http://www.noisbirulini.blogspot.com/
domenica 29 marzo 2009
Esempio straordinario di creatività!
Perchè, allora, quando frequentano la scuola, molti di loro si "addormentano"?
La scuola mette in atto meccanismi rigidi, "industrializzati" di insegnamento/apprendimento , attività finalizzate ad acquisire "memoria di nozioni" e ripeterle, e sulla "ripetizione esatta" dei contenuti trasmessi si basa, anche il suo sistema di valutazione; un sistema che bandisce l'errore! Se, come afferma Sir Ken Robinson (affermazioni che approvo ) l'errore , lo sbaglio, il "rischio" di provare strade alternative portano alla creatività, come può la scuola educare alla creatività quando educa i suoi scolari a "non sbagliare"?
E' vero, la rigidità negli ambienti scolastici è visibile a tutti, anche le aule chiuse, tutte uguali come assetto (la classe è l'unico ambiente che nel tempo non ha cambiato aspetto!) mostrano questa forma di "trasmissione del sapere" che parte dalla cattedra e giunge "a pioggia" verso i ragazzi, disposti in una situazione di "ricezione": e se per caso qualcuno , nel recepire, connette qualcosa nel suo PLE, che succede?
Accade quello che è successo a me, da piccola, sempre attenta, passiva, a me che per caso riflettevo ad un uso diverso rispetto a quella che la maestra affermava, ovviamente il mio sguardo era assorto, facevo delle mie riflessioni e...sono stata rimproverata perchè non ero attenta!
Il ricordo di quell'episodio, di quel rimprovero ingiusto, è ancora vivo in me, non l'ho mai dimenticato! Forse è per questo motivo che mi sforzo di attivare esperienze diverse con i mieri alunni e di guidarli alla riflessione personale anche per quel che concerne la autovalutazione del loro percorso di apprendimento(con semplici smiles), affinchè essi prendano consapevolezza che "sono capaci" e che "hanno talenti" anche se diversi l'uno dall'altro, e che questi talenti insieme fanno una forza!
domenica 22 marzo 2009
Considerazioni su Delicious
sabato 21 marzo 2009
Connettere ...le discipline.
Un abstract dello Storyboard
mercoledì 18 marzo 2009
Un setting cinematografico per disabili
Come in un Setting cinematografico ciascuno ha assunto un proprio ruolo funzionale al prodotto collettivo e rispondente alle proprie peculiari potenzialità di azione. In tale ottica gli alunni diversabili sono stati messi in grado di operare per la realizzazione del prodotto e il docente conduttore del Laboratorio ha assunto il ruolo di Regista; un regista che ha saputo creare le “Condizioni” o “Setting” che hanno favorito l’espressione di ciascun componente il grupo laboratoriale; il tutto attraverso la rielaborazione sintetizzata per sequenze temporali, della Storia di Dumbo.
La trama proposta era finalizzata a condurre i ragazzi alla constatazione che la Diversità di Dumbo, le ali enormi derise da tutti perché “Anormali” , diventano una Risorsa per spiccare il volo, così come le loro diversità diventano risorsa per realizzare un prodotto collettivo in cui ciascuno può contribuire secondo le proprie “potenzialità”.
Ecco che ritroviamo i disegnatori, i ritagliatori delle sagome, gli assemblatori dei personaggi, ( che si muoveranno grazie ai fermacampioni) gli ideatori e realizzatori delle scene ( realizzate con semplici cartoncini accostati o ritagliati) gli elaboratori delle sequenze temporali (con scelta di fondi e di personaggi che vi agiscono) e messa in relazione con i testi del fumetto, realizzazione dello Storyboard, gli esperti in Power Point che mettono in atto le loro competenze per assemblare il tutto con l’aiuto del docente-regista e con la partecipazione attiva dei componenti che vedono nel prodotto finito i loro elaborati “animarsi” prendere vita .(....)
domenica 15 marzo 2009
Strada facendo vedrai...
La costruzione dell'orto con l'aiuto dei nonni:un'esperienza entusiasmante per i nostri alunni! Che bello rivedere quel rapporto di relazione , quasi simbiotico, che si instaura tra un "nonno" ed un "bambino", tra una conoscenza consapevole ed una dinamica, in evoluzione che ...ha bisogno di "agire", di "fare" di "esperire" con i consigli del nonno , azione che insegna!
giovedì 12 marzo 2009
Strada facendo vedrai...
domenica 8 marzo 2009
Come intendo l'editing multimediale.
Mi presento
Mi presento
Sono un'insegnante di sostegno ed opero in una scuola primaria I.C. Boccadifalco Tomasi di Lampedusa di Palermo . Oltre ad essere docente specializzata per l'handicap , nel mio istituto rivesto il ruolo di docente F.S. , ovvero docente funzione strumentale e curo l'area "Uso didattico della multimedialità". La mia carriera scolastica ha visto il mio ruolo cambiare costantemente in base alle necessità della scuola: non mi sono mai tirata indietro nell'assumere diversi ruoli, anche nuovi, che richiedevano nuove competenze da acquisire per fornire un supporto valido all'istituzione scolastica. Sono passata dal coordinamento dell'handicap , alla specializzazione informatica per gestire le aule multimediali e la rete della scuola, alla sperimentazione didattica multimediale e...e adesso, nonostante l'età, continuo a studiare! Per me studiare, aggiornarmi è un dovere nei riguardi degli alunni, alunni che non sono più quelli di 20 anni fa, sono alunni nativi digitali che maneggiano con grande abilità, fuori dal contesto scuola, gli strumenti di comunicazione messi a disposizione dal web. Formare i nostri alunni significa accompagnare gli stessi verso la costruzione autonoma del sapere, ma indirettamente , da regista, predisponendo setting di apprendimento adeguati, e conducendo gli allievi verso un uso attivo e creativo degli strumenti , funzionale alle loro potenzialità di espressione.
La mia formazione come docente di sostegno mi ha condotto , partendo dai disabili, dai ragazzi in situazioni di handicap, dai loro bisogni e dal loro modo di apprendere , ad attenzionare i processi cognitivi di tutti gli alunni a "non lasciare qualcuno ...dietro o per strada" ; ciò ha significato utilizzare metodologie educativo-didattiche "personalizzate" in termini di valorizzazione delle potenzialità di ciascuno e delle loro diverse intelligenze, fare uso di mediatori didattici ma soprattutto attenzionare "l'esperienza" . Attraverso l'esperienza, l'osservazione, la problematizzazione della realtà circostante , la formulazione di ipotesi, la verifica delle stesse( anche per prove ed errori...) si acquisisce un metodo di conoscenza, potremmo definirlo "metodo scientifico" ma senza limitarne la validità interdisciplinare. L'esperienza mette "tutti i ragazzi" in condizione di "agire" di portare il proprio contributo all'interno di un'attività "collettiva" e "cooperativa" che aiuta la "costruzione di un sapere autonomo" validando le proprie potenzialità e il riconoscimento del proprio ruolo nel contesto gruppale. E' proprio vero : i disabili, i ragazzi in situazione di handicap..."la diversità" sono una "RISORSA"!
sabato 7 marzo 2009
Riflessioni su "Coltivare le connessioni"
mercoledì 4 marzo 2009
Oggi ho letto che...
Arrabbiarsi al lavoro può far bene ,ma esagerare è autodistruttivo .
Far valere le proprie ragioni con capi e colleghi è «sano», anche per la carriera. Perdere le staffe no!
ROMA - L'educazione va bene. Il rispetto pure. Ma qualche volta dire le proprie ragioni anche sottolineando un po' i toni può essere utile, sia in termini di salute mentale sia in termini di carriera. Pur con tutte le cautele del caso il suggerimento viene dall'autorevole Harvard Medical School di Boston. Secondo uno studio condotto su 824 persone e durato ben 44 anni, chi reprime troppo le frustrazioni è poi più incline ad ammettere di aver deluso le proprie aspettative.
EMOZIONI INNATE - «La gente - spiega George Vaillant, che ha diretto l'indagine- pensa alla rabbia come a un'emozione terribilmente pericolosa ed è incoraggiata a praticare il "pensiero positivo". Ma questo approccio può essere frustrante, e alla fine tradursi in una dannosa negazione di una realtà che fa paura». «Le emozioni negative, come paura e ira, sono innate - continua Vaillant- e cruciali per la sopravvivenza. Esperimenti attenti, come il nostro, hanno documentato che le emozioni negative ci permettono di focalizzare l'attenzione: possiamo concentrarci sugli alberi anziché sull'intera foresta».
ESAGERARE È AUTODISTRUTTIVO - Attenzione però: secondo gli stessi studiosi è anche importante riuscire a non esagerare. Chi perde completamente le staffe mentre illustra le proprie ragioni a capi e colleghi incorre un meccanismo «autodistruttivo». «La furia incontrollata», precisa Vaillant, «è distruttiva. Tutti proviamo rabbia, ma le persone che imparano a esprimerla senza esplodere, ed evitando le conseguenze autodistruttive di una furia incontrollata, ottengono un potere incredibile in termini di crescita emozionale e di salute mentale», assicura lo studioso."